Ho partecipato ieri sera al convegno dal tema “Un treno per il futuro” con specifico riferimento al collegamento della città di Ragusa e l’aeroporto di Comiso con lo scalo etneo.
Argomento senza dubbio di grande interesse, ma per ora senza niente di concreto se non qualche progetto.
Purtroppo, come spesso accade in diverse occasioni, si parla tanto di buoni propositi per opere di grande respiro, ma poi la Sicilia soffre per problemi gravi in servizi essenziali: sul tema della mobilità, proprio in questi giorni, è emerso il caso delle tratte AST cancellate per usarle ad altri scopi, lasciando a piedi i pendolari, studenti e lavoratori.
Ecco, mi chiedo: se non si è in grado di garantire neanche servizi essenziali – e più semplici sotto diversi punti di vista – come il trasporto pubblico con gli autobus, come si fa ad essere credibili quando si parla di infrastrutture più corpose?
Mi piacerebbe sapere, piuttosto, che mentre si pensa a nuovi progetti si è in grado di mettere a posto ciò che non va. Al Governo regionale andrebbe chiesto, per esempio, se in provincia di Ragusa, che ha tante difficoltà, è possibile metterci nelle condizioni di avere un servizio di trasporto pubblico su gomma come si deve.
In ogni modo, come parlamentare regionale di opposizione, continuerò a vigilare affinché nella nostra provincia possano arrivare nuovi finanziamenti: dopo il Governo Crocetta (con il quale sono stati finanziati il tratto della Siracusa-Gela fino a Modica, il primo stralcio della Ragusa-Catania, le tratte aeree sull’aeroporto di Comiso) nei sei anni di destra a Palazzo d’Orleans non abbiamo visto nulla di concreto. Restiamo in attesa che qualcosa si muova.